sabato 14 dicembre 2013

10 DOMANDE SULLE STAMINALI DEL CORDONE OMBELICALE

feto: dieci domande frequenti (e non) sulla conservazione delle cellule del cordone ombelicale
Ecco qui sotto le risposte alle dieci domande più (e meno) frequenti poste dalle coppie che, gravidanza in corso, desiderino saperne di più sulle potenzialità e sulle limitazioni di una pratica estremamente pubblicizzata. Cellule dal cordone sì, cellule dal cordone no...ecco le risposte.


1. Cosa sono le cellule del sangue del cordone ombelicale?

Le cellule del cordone ombelicale sono un tipo (ma non l’unico) di cellule staminali (in inglese stem cells). Si tratta di cellule che si trovano ad uno stadio indifferenziato e che, se opportunamente stimolate, sono in grado di differenziarsi in cellule di altro tipo, molto più specializzate, come ad esempio cellule nervose, cellule epatiche, cellule muscolari, ecc.

2. Le cellule staminali da sangue del cordone omblicale possono riparare qualsiasi tipo di danno d'organo?

Assolutamente no. Allo stato attuale delle conoscenze, le cellule staminali presentano utilità di rilievo soltanto di alcune patologie ematiche, come ad esempio le leucemie e l'anemia falciforme.

3. Le cellule del sangue del cordone ombelicale sono le uniche cellule staminali disponibili?

No, le cellule staminali del cordone appartengono alla categoria delle cellule progenitrici ematopoietiche (in inglese hematopoietic progenitor cellsHPCs). A questa categoria appartengono anche le cellule staminali estraibili dal midollo osseo che, attualmente, sono di gran lunga le più utilizzate in terapia.

4. È possibile che la scienza scopra in futuro nuove applicazioni terapeutiche per le cellule staminali del cordone omblicale?

Naturalmemte sì, ma va ricordato che le cellule del cordone non sono le uniche cellule staminali disponibili. Dunque, anche nel caso in cui la ricerca facesse progressi formidabili, non è detto che questi riguarderanno necessariamente o solamente le staminali da sangue del cordone ombelicale.

5. Quanto a lungo possono essere conservate le cellule del cordone?

Virtualmente per moltissimi anni. Fino ad ora, tuttavia, i biologi hanno accertato il buono stato di conservazione (e quindi l'idoneità all'uso clinico) solo per i primi 10 anni di conservazione. Oltre questo limite di tempo, i ricercatori non sono ancora in grado di dire se le cellule possano conservarsi in condizioni sufficientemente buone.


6. Quali malattie si possono trattare con le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale?

Per ora l'impiego di queste cellule s'è dimostrato di utlità rilevante soltanto nel tratttemento delle leucemie, dell'anemia falciforme e di alcune altre patologie del sangue. L'impiego delle cellule staminali in altri tipi di patologie da ancora risultati nulli o poco soddisfacienti.

7. Chi può essere trattato con le cellule del cordone?

La quantità di cellule che si possono estrarre dal cordone ombelicale (150-300 grammi) è sufficiente solamente a trattare un bambino o un adulto di piccola stazza. Le cellule staminali raccolte dal sangue del cordone non sono quindi adatte al trattamento della maggior parte degli adulti. Le staminali da cordone possono essere usate anche per il tratttamento di fratelli e sorelle, ma esiste comunque un 75% di probabilità che esse non siano compatibili.

8. Quanto costa ottenere il prelievo e la conservazione (banking) delle cellule del cordone ombelicale?

I prezzi variano. Solitamente il prelievo e il trattamento iniale vengono offerti per una somma che va dai 1.000 ai 2.000 EUR, ai quali si dovrà aggiungere una quota annuale per la conservazione (con cifre che si aggirano sui 100 EUR all'anno).

9. Qual è la probabilità che il neonato abbia veramente bisogno di queste cellule nel corso della sua vita? 

Secondo un editoriale del giornale Obstetrics and Gynecology questa probabilità sarebbe di 1 su 2.700, mente per l’American Academy of Pediatrics sarebbe addirittura di 1 su 200.000

10. Dunque, vale la pena o no di procedere all conservazione delle cellule del sangue del cordone ombelicale?

La scelta finale rimane del tutto personale. Allo stato delle posssibilità presenti e future, nessun genitore che non opti per questa scelta dovrebbe essere colpevolizzato! Laddove i genitori presentino familiarità positiva per alcune malattie ematologiche come le leucemia o l’anemia falciforme, il prelieveo e la conservazione delle cellule del cordone potrebbero essere consigliati

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